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Maria Grazia Cucinotta: «Io vittima di violenza, lo racconto nel mio libro dedicato alle donne» [INTERVISTA

2020-11-27 16:45

Admin

Maria Grazia Cucinotta: «Io vittima di violenza, lo racconto nel mio libro dedicato alle donne» [INTERVISTA ESCLUSIVA]

"Vite senza paura. Storie di donne che si ribellano alla violenza", il libro della Cucinotta il cui ricavato sarà destinato alle vittime di violenza a

 

 

"Vite senza paura. Storie di donne che si ribellano alla violenza", il libro della Cucinotta il cui ricavato sarà destinato alle vittime di violenza a cura di velvetMAG

Non è facile scendere nei meandri della propria anima e rivivere tormenti e angosce che mai potranno abbandonarci. Ricordi che riaffiorano nonostante siano trascorsi tanti anni. Maria Grazia Cucinotta, l’icona di bellezza mediterranea che tutto il mondo ci invidia, mette a nudo i propri sentimenti nel suo libro “Vite Senza paura. Storie di donne che si ribellano alla violenza”, edito da Mondadori, il cui ricavato sarà destinato proprio alle vittime delle aggressioni.

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Un racconto intenso, lucido, dettagliato, fatto in prima persona dalla famosa attrice italiana. Aveva solo vent’anni Maria Grazia quando un pomeriggio a Parigi, dove all’epoca lavorava come modella, fu aggredita sul pianerottolo di casa. Fortunatamente riuscì a salvarsi dall’azione criminale riuscendo ad andare dalla polizia. E proprio in questura, dove la Cucinotta pensava di trovare aiuto e sostegno, si sentì invece dire che la causa di tutto ciò era la sua avvenenza. Una violenza ulteriore, crudele, fuori logo, che l’attrice non ha mai dimenticato.

Oggi Maria Grazia rivive tutto ciò nel suo volume, arricchendo la sua storia con quella di altre donne. Da anni l’affascinante interprete de “Il Postino” si batte nella lotta alla violenza di genere tanto da aver fondato nel 2019 la onlus “Vite senza paura”, a cui collaborano diverse professioniste. Proprio oggi, il 25 novembre, in occasione della Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne, abbiamo raggiunto Maria Grazia Cucinotta per parlare del suo libro e di questo dramma che affligge la nostra società.

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Quanto costa psicologicamente rivivere dei momenti di vita così atroci?

Non è mai semplice parlare di argomenti che ancora oggi fanno così tanto male. Sono vissuti che non si dimenticano facilmente. Quando sento delle storie di donne vittime di violenza mi rispecchio immediatamente in loro, persone che ogni giorno rientrano a casa e trovano i loro aguzzini ad aspettarle.

 

Il lockdown non ha fatto altro che esasperare questa drammaticità purtroppo.

In verità le vittime, bisognose di cure, hanno avuto anche difficoltà a recarsi in ospedale per farsi medicare, a causa del collasso sanitario delle strutture per il covid-19. La polizia non sa cosa fare, c’è un blocco di tutto il sistema. Ci sono persino donne che vedono i propri figli subire violenze in casa.

Maria Grazia Cucinotta ci racconta cosa successe quel tremendo pomeriggio a Parigi di trentadue anni fa?

Rientravo a casa dopo un casting, avevo vent’anni, improvvisamente, mentre mi trovavo nell’androne del palazzo, ho intravisto un uomo distinto dietro di me in giacca e cravatta con la ventiquattrore. Non mi spaventai nell’immediato, perché questo signore aveva un aspetto da gentiluomo, era ben vestito, pensai che fosse un inquilino dello stabile. Appena mi avvicinai all’ascensore mi toccò il sedere e mi afferrò al collo, strappandomi la felpa.

 

Come si liberò?

In quell’attimo rimasi pietrificata, il mio cuore era a mille, ero paralizzata dalla paura. Riuscii fortunatamente a fargli allentare la presa, non so come scivolò da solo, forse saranno state le preghiere di mia madre! Entrai nell’ascensore per raggiungere il piano del mio appartamento, il mio carnefice nel frattempo corse per le scale. Fui letteralmente presa dal panico e dalla paura e non so neppur come sia riuscita a trovare la forza di entrare a casa. Nel frattempo l’uomo riuscì a raggiungere il mio pianerottolo, colpendo a pugni le mura esterne di casa. Dovette passare del tempo prima che si allontanò.

 

Sono rimasta sconcertata nel leggere che quando si recò in caserma per denunciare l’aggressione, la polizia le chiese: “Com’era vestita?”

Il giorno dell’aggressione indossavo una tuta, ero struccata, stavo tornando a casa da un casting. Ancora oggi c’è gente che quando apprende delle notizie di violenze rivolte alle donne commenta: “Beh andava in giro con una minigonna vertiginosa avrà sicuramente provocato!”. È assurdo sentir dire certe cose e accettare di essere trattate come la causa e non come la vittima di violenza di pazzi squilibrati. Resto allibita di fronte a tutto questo. Nel 2020 ci sentiamo tanto evoluti, andiamo in ogni luogo dell’intero universo, ma non abbiamo mai esplorato il cervello delle persone. Sebbene avessi mostrato alla polizia le ferite che mi aveva procurato il mio aggressore, per loro ero qualcuna che voleva sfruttare la situazione e non la vittima della stessa. Ancora oggi prima di uscire di casa mi precludo la possibilità di indossare qualcosa di troppo provocante per non attirare l’attenzione.

 

Nel 2020 quanto ancora è difficile essere donna?

È meraviglioso e sono felice di esserlo, ma non per questo devo sentirmi l’offerta sacrificale di uomini che non si sono evoluti. A volto leggo dei commenti di femminicidi che recitano: “Lui l’ha uccisa perché quella si era permessa di lasciare la famiglia!”

Per aiutare le vittime ha deciso di destinare il ricavato delle vendite del suo volume a favore della lotta alla violenza di genere.

Donerò il mio intero cachet per un fondo a sostegno delle case famiglia che accolgono le vittime di violenza.

 

Recentemente la sua associazione “Vite Senza paura” si è unita ad “Artemisia Onlus”. Cosa comporterà ciò?

Maria Stella Giorlandino ci ha offerto il call center gratuito 24 ore su 24 ed un’assistenza continua alle donne che trovano il coraggio di denunciare. Maria Stella è una manager nel campo sanitario (n.d.r. la Giorlandino è la proprietaria delle note cliniche Artemisia). Un’altra donna molto attiva nell’associazione “ Vite senza paura”  è Solveig Cogliani, il magistrato con cui ho creato la onlus. Ci ha dato sostegno anche Giusy Versace e persino Maurizio Gasparri che è stato fantastico, ha appoggiato subito la nostra proposta politica che non ha colore, ma è a favore delle donne vittime di violenza.

 

Da mamma che consigli si sente di dare alle ragazze?

Di non accettare mai di mettere pace nei rapporti, non sopportare la cattiveria degli uomini, al primo schiaffo bisogna andare via.

Molto spesso la violenza non è solo quella fisica ma anche quella psicologica.

Ci sono uomini, se così possono essere definiti, che massacrano le donne, le fanno sentire delle nullità, togliendo loro il talento, la creatività, l’ingegno, così da essere loro stessi padroni della vita delle vittime. Questo annullamento per la donna diventa un’arma a doppio taglio.

 

Come si trova il coraggio di denunciare?

Solo attraverso una mano che ci faccia sentire sicure. Con la nostra proposta di legge intendiamo creare un albo nazionale per le associazioni che si occupano di violenza sessuale e di genere. Chiediamo al Governo di creare dei posti di lavoro per le vittime. Bisogna che alle Associazioni vengano riconosciuti degli sgravi fiscali. In America ciò è concesso da tempo.

 

A proposito di Stati Uniti siamo molto felici per la vittoria di Kamala Harris, la prima donna ad essere stata nominata Vicepresidente americana, cosa ne pensa al riguardo?

È una donna che sa parlare, abituata a fare politica. Ora lei e il Presidente Jon Biden sono alla guida dell’America, lo diranno i fatti se saranno in grado di fare un reale cambiamento. Negli Stati Uniti se hai capacità emergi, è un Paese in cui vige la meritocrazia.

 

Il mondo dell’arte è tra i settori più in difficoltà a causa del coronavirus, come usciremo da questa pandemia?

Siamo fermi purtroppo, fortunatamente parlo da privilegiata, non soffro più di tanto, sono una donna indipendente. Per lo Stato noi artisti non facciamo un lavoro considerato. Non sono arrivati i soldi della cassa integrazione. Mi domando: ma i famosi aiuti europei dove sono finiti?

 

Chi è oggi Maria Grazia Cucinotta?

Un’ipercritica, mi adatto al tempo che passa, ma anche una persona che vede il bicchiere sempre mezzo pieno. Se una cosa ieri mi sembrava giusta, oggi non lo è più. Accolgo ogni nuovo giorno come un’occasione per crescere e per confrontarmi con me stessa e con gli altri.

 

ARTICOLO ORIGINALE: https://velvetmag.it/2020/11/25/maria-grazia-cucinotta-il-mio-libro-dedicato-alle-donne-intervista/

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25 Novembre: l'appello di Maria Grazia Cucinotta e Mariastella Giorlandino

2020-11-25 10:51

Admin

News,

25 Novembre: l'appello di Maria Grazia Cucinotta e Mariastella Giorlandino

Il 25 Novembre è tutti i giorni. Un appello per non sentirvi sole, noi saremo sempre al vostro fianco.

 

 

25 Novembre Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne: l'appello della Presidente di Vite Senza Paura Maria Grazia Cucinotta e della Presidente di Artemisia Onlus Mariastella Giorlandino. 

 

 

 

Il 25 Novembre è tutti i giorni. Un appello per non sentirvi sole, noi saremo sempre al vostro fianco.

 

Le parole di Maria Grazia Cucinotta:

"La paura non deve esistere nel cuore di nessuno, soprattutto nel cuore di noi donne."

 

Le parole di Maria Stella Giorlandino:

"La paura blocca la mente, il cuore, i pensieri...

La libertà ci consente di essere artefici delle scelte della nostra vita."

"

 

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Numero Verde antiviolenza: 800967510

PRESENTAZIONE DI UN MODELLO CHE CONTRASTA LA VIOLENZA DI GENERE

2020-11-23 13:06

Admin

News,

PRESENTAZIONE DI UN MODELLO CHE CONTRASTA LA VIOLENZA DI GENERE

MODELLO “RiNascere©”

 

 

 

Prof.ssa Dott.ssa Francesca Malatacca Psicoterapeuta

PsicOncologa Psicologa Prenatale

Docente Incaricato di Psicologia Sociale alla Link Campus University

Vice Presidente e Responsabile Scientifico “Vite Senza Paura Onlus”

Responsabile del Servizio di PsicOncologia di SenoClinic Unità di Cura Villa Benedetta

Membro Rete Perinatale e Rete Malattie Croniche Ordine Psicologi del Lazio Membro Scientifico della Rete delle Malattie Rare

 

 

PRESENTAZIONE DI UN MODELLO CHE CONTRASTA LA VIOLENZA DI GENERE - A cura di Francesca Malatacca Psicoterapeuta

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MODELLO “RiNascere©”

 

Il palcoscenico che vede come protagonisti Otello e Desdemona a tutt’oggi suscita emozioni contrastanti nell’uomo e nella donna. I dati dei femminicidi sono allarmanti con vicende quotidiane nelle cronache. I femminicidi non riguardano solo il “Femminile” ma è una questione che riguarda tutte le donne e soprattutto gli uomini. È fondamentale intervenire attraverso la cultura. L’Identità del Femminile si costituisce a partire dall’infanzia, la società dovrebbe offrire modelli di vita realizzabili che diventino Indicatori di Speranza. Bisogna scardinare la cultura dominante che consente a troppi uomini di avere ancora pregiudizi nei confronti delle donne. Le esperienze precoci di vita racchiudono lo sviluppo evolutivo della personalità pertanto la famiglia stimola il bambino attraverso la trasmissione di modelli educativi.

La cultura deve educare al Rispetto paritario, affinchè favorisca la libertà nelle Relazioni per puntare sulla condivisione delle responsabilità reciproche. Il mondo del lavoro possiede ancora un grande divario salariale di genere e ciò condiziona il modo di percepire intelligenze e potenzialità diverse tra i sessi. La scuola deve sconfiggere le discriminazioni ed educare alla parità tra i sessi. La violenza sulle donne esprime un concetto di possesso - amore malato - di non rispetto - sintomo di una Società priva della Cultura dei Valori, dove la Dignità e il Rispetto hanno smarrito il loro significato. L’emergenza COVID-19 è stata anche teatro dell’emergenza Violenza donne, il lockdown ha purtroppo esasperato vissuti già fragili e compromessi. Le radici culturali della violenza devono essere affrontate attraverso progetti di politiche coerenti che sappiano ascoltare la donna e favorirne la presa di coscienza e la CONSAPEVOLEZZA. Le linee guida dell’ OMS e la Convenzione di Istanbul rappresentano un riferimento di base per poter sviluppare un Modello che contrasti la violenza di genere. La Convenzione di Istanbul ha tra i propri obiettivi quello di eliminare ogni forma di discriminazione contro le donne, promuovendo la parità tra i sessi rafforzando l’autonomia delle donne. Pertanto il Modello “RiNascere©” si basa sulle linee guida dell’OMS e sui Principi della Convenzione di Istanbul.

 

Il Modello “RiNascere©” prevede:

1. Un Piano d’Azione contro la violenza sessuale

2. Individuazione del Sommerso e l’emersione della violenza attraverso la denuncia alle Forze dell’Ordine e al Pronto Soccorso

3. Lo sviluppo del modello attraverso il Supporto alla Donna

 

Il Supporto alle vittime di violenza di genere attraverso il Modello “RiNascere©” considera anzitutto lo Spazio Mentale, dalla consapevolezza alla presa in carico attivando il Percorso verso l’Autonomia.

Per il contrasto alla violenza , il Modello “RiNascere©” individua strategie condivise ed approcci multidisciplinari. La costruzione di Reti e la Sinergia sono fondamentali per poter agire sulla dimensione Culturale, dimensione Sanitaria, dimensione Sociale, dimensione Politica, dimensione Legale, che hanno come scopo la Prevenzione della violenza e il Benessere della donna.

Il modello “RiNascere©” definisce un percorso di tutela attraverso la cultura del Rispetto e della Dignità della persona umana. Dalla Prevenzione alla Fuoriuscita dal tunnel della violenza, richiede soprattutto la Formazione di Operatori Sanitari e di Rete. La Prevenzione inizia con la Cultura del Rispetto a partire dalle scuole attraverso l’integrazione disciplinare e campagne di sensibilizzazione. Il Percorso intende l’attivazione di Reti Anti Violenza.

La caratteristica del Modello “RiNascere©” è la replicabilità da parte di Associazioni, Strutture Sanitarie, Centri di Accoglienza. È necessario quindi che le Associazioni abbiano requisiti condivisibili e caratteristiche tali da poterne riconoscere l’iscrizione in un Albo che abbia il valore di Codice Deontologico ed Etico. Il percorso della prevenzione e cura della Violenza di Genere vanno viste nel Sistema, e la Governance spetta alle politiche pubbliche, con la partecipazione delle Reti Anti Violenza ed ETS

. Far emergere la Violenza contro le donne significa - divulgare la Cultura - promuovere un percorso di Prevenzione e Cura, lo Psicologo esperto deve riconoscere soprattutto la violenza psicologica subita da una donna, nella prima Consulenza. È fondamentale la presenza dello psicologo nel Triage e per le cure terapeutiche gratuite. Realizzare un progetto che possa agire all’interno del Sistema Sanitario e Sociale Nazionale.

Il modello “RiNascere©” considera interventi condivisi tra Forze dell’Ordine, Pronto Soccorso, Terzo Settore, Associazioni, Centri Anti Violenza, Fondazioni, Case Rifugio, ecc.. Definire Limitare ed Eliminare la violenza di genere è responsabilità delle Politiche Pubbliche e Sanitarie. Il modello “RiNascere” è un modello integrato basato su meccanismi di collaborazione e cooperazione tra diversi Stakeholder, che mirino e forniscano protezione e sostegno alle vittime di violenza e ai loro orfani sotto vari aspetti: Culturale, Sanitario, Psicologico, Sociale, Legale, Giuridico ed Economico.

“La Convenzione di Istanbul riconosce la violenza sulle donne come una violazione dei diritti umani e si impegna a prevenire e a contrastarne il fenomeno. Riconoscendo la violenza alle donne come una violazione dei diritti umani, la convenzione pone tra i propri obiettivi quello di contribuire a eliminare ogni forma di discriminazione contro le donne e promuoverne la parità tra sessi rafforzando l’autodeterminazione delle donne. (comma3, art.7, cap2) (comma 1, art , cap.1)

La convenzione riconosce che la violenza contro le donne è una manifestazione di rapporti di forza storicamente diseguali tra i sessi.”

 

Dott.ssa Malatacca Francesca

 

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"Il Modello Rinascere ora è un volume! Il progetto l’ho realizzato in 20 anni di esperienza e mi ha permesso lo sviluppo di un modello che contrasta la violenza di genere, adottabile da associazioni  istituzioni, forze dell’ordine, case rifugio".

 

Dott,ssa Francesca Malatacca

 

Casa Editrice Eurilink University Press